Alcuni neonati sono particolarmente a rischio di NEC: il 75% dei casi di
NEC si ha nei prematuri, soprattutto se c'è stata una rottura
prolungata delle membrane, con amnionite o asfissia alla nascita.
L'incidenza nei bambini alimentati con formule ipertoniche o che hanno
subito un'exsanguinotrasfusione può anche essere più alta. Si pensa che
ritardare l'alimentazione orale di parecchi giorni o settimane, nei
bambini prematuri di basso peso o malati, sostituendo nel frattempo con
una nutrizione parenterale totale, e in seguito un lento reinserimento
di un'alimentazione enterale per qualche settimana, possa diminuire il
rischio di sviluppo della enterocolite necrotizzante (NEC).
EZIOLOGIA
Nei bambini che sviluppano una NEC, tre fattori sono solitamente
presenti nell'intestino: un insulto ischemico; la colonizzazione
batterica dell'intestino e un substrato intraluminare.
La causa della NEC non è nota. Si ipotizza che una situazione ischemica
interessi l'intestino per cui la mucosa non produce il normale muco
protettivo, lasciando l'intestino esposto alle invasioni batteriche. Una
volta che si inizia l'alimentazione orale si fornisce un ampio
substrato per la proliferazione intraluminale dei batteri che può
penetrare la parete intestinale; ivi si determina la produzione di gas
idrogeno la cui presenza conferisce la caratteristica immagine rx di
pneumatosi intestinale. Il gas può penetrare anche nella vena porta e i
gas intraportali possono essere evidenziati sul fegato da una rx diretta
dell'addome o da un'ecografia epatica. La progressione può comportare
necrosi di tutta la parete intestinale, perforazione, peritonite, sepsi e
morte.
La necrosi inizia nella mucosa e può progredire fino a
coinvolgere l'intero spessore della parete intestinale, determinando una
perforazione. In 1/ 3 di bambini si verifica una sepsi.
SINTOMI
I bambini possono presentarsi con ileo evidenziato dalla distensione
addominale, ristagno gastrico biliare (dopo i pasti) che può arrivare
fino all'emesi biliare o con sangue microscopico o macroscopico nelle
feci. La sepsi si può manifestare con letargia, instabilità termica e/o
aumentate crisi di apnea e acidosi metabolica.
I test sulle feci per la ricerca di sangue occulto o di sostanze
riducenti nei bambini prematuri (che sono alimentati) possono aiutare a
diagnosticare precocemente la NEC. Soltanto una rx precoce può rivelare
l'ileo. D'altra parte la presenza di un'ansa intestinale fissa,
dilatata, che non si modifica nelle successive rx, è indice di NEC.
Segni rx diagnostici di NEC sono la pneumatosi intestinale e la presenza
di aria nella vena porta. L'evidenza di pneumoperitoneo indica
perforazione intestinale e richiede un intervento chirurgico urgente.
TERAPIA
Circa 2/3 dei bambini che hanno presentato la NEC sopravvivono; la
prognosi è migliorata grazie a un'aggressiva terapia di supporto e a un
tempestivo intervento chirurgico, quando indicato.
Medica: Sospensione dell'alimentazione enterale, iniziare
immediatamente la nutrizione parenterale totale. Distensione
dell'apparato gastrointestinale, mediante aspirazione continua con
sondino naso-gastrico. Antibioticoterapia con ampicillina + gentaminica.
Terapia infettiva di supporto tramite Immunoglobuline endovena. Terapia
di shock, sepsi, CID se necessaria.
La terapia chirurgica si esegue dal peggioramento delle condizioni cliniche nonostante la terapia medica.