Malattie

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TOXOPLASMOSI

Malattia provocata da infezione dell’organismo da parte di un protozoo parassita, tipica dell’uomo e di molti animali. L’infezione è molto diffusa in tutto il mondo, specie nei climi caldi e umidi, ma solo in una percentuale bassa di casi essa determina segni di malattia: più spesso rimane asintomatica.

CAUSE
L’agente responsabile è il Toxoplasma gondii, un parassita intracellulare obbligato, che ha come ospite definitivo i felini e come ospiti intermedi diversi mammiferi, tra cui l’uomo e gli uccelli.Le principali forme del parassita sono: l’oocisti, ovoidale di 10-12 µm di diametro da cui dipende la diffusione del parassita nei felini e altri animali a sangue caldo attraverso la via oro-fecale il trofozoite (o tachizoite) a mezza luna di 3-7 mm di grandezza, che è la forma proliferativa da cui dipende l’invasione delle cellule nucleate.Sorgente di infezione per l’uomo possono essere diverse specie di animali: cane, gatto, topo, pollo, piccione ed altri, e il materiale infettante è costituito da escreti o da secreti animali, che possono contaminare cibi o altri materiali con cui l’uomo quotidianamente venga a contatto.La penetrazione del parassita avviene attraverso le mucose e la più importanti modalità di trasmissione all’uomo è l’ingestione delle oocisti maturate nell’ambiente, che sono eliminate con le feci da felini infetti (arrivano a eliminarne milioni!). Queste oocisti, la cui maturazione avviene tra i 4° C e i 37° C, mostrano una prolungata sopravvivenza che può durare fino a un anno e possono essere disseminate da lombrichi, blatte e mosche. Sono distrutte da sostanze chimiche come lo iodio e la formalina il passaggio transplacentare del parassita al feto, che si verifica da una gestante non immunizzata che si infetta per la prima volta in gravidanza l’ingestione di cisti contenute nella carne (cruda o poco cotta) di animali cronicamente infetti.

SINTOMI
Nel feto la malattia, trasmessa per via transplacentare dalla madre, assume una notevole gravità, con interessamento del fegato, della milza, dei linfonodi, delle strutture oculari (con corioretinite), dell’encefalo (con gliosi, calcificazioni, idrocefalo). In questi casi si può avere l’aborto, o la morte del feto nell’utero, o subito dopo la nascita. Se l’infezione della madre avviene verso la fine della gravidanza il bambino può nascere sano e sviluppare la malattia in seguito. Nell’adulto la malattia ha carattere benigno, e può dare manifestazioni molto varie una delle più comuni è la linfoadenite, che interessa spesso i linfonodi cervicali posteriori si possono però avere anche forme febbrili con interessamento polmonare, o miocardico, o epatico, o di altre strutture anatomiche (meningi). Le manifestazioni cliniche possono avere carattere grave nei pazienti con deficit delle reazioni di difesa immunitaria, in cui la malattia è spesso letale con coinvolgimento prevalente del sistema nervoso centrale. Più comunemente in questi soggetti la malattia acuta deriva dall’attivazione di un’infezione cronica latente.

DIAGNOSI
La diagnosi della malattia si fonda su reazioni sierologiche, che si basano sull’impiego di test con sensibilità e specificità differenti, atti a evidenziare anticorpi specifici di classe IgG e IgM contro il Toxoplasma gondii.

TERAPIA
Si avvale di farmaci chemioterapici. Le misure preventive sono di estrema importanza, da attuare soprattutto in donne gravide e nei bambini piccoli le cui difese immunitarie sono ancora poco efficienti (cottura adeguata delle carni, evitare il contatto con gatti e con il suolo contaminato dalle feci di questi, accurata pulizia delle mani dopo aver toccato carne cruda o terreno, nutrire i gatti domestici con cibo cotto). Importante è l’indagine sierologica prima della gravidanza nelle donne che desiderino avere figli. Il risultato negativo, autorizza al controllo mensile dello stato di immunità della madre.